Cento anni fa usciva La coscienza di Zeno, in un’edizione passata pressoché
inosservata, che in nessun modo lasciava immaginare longevità. Eppure, a un secolo esatto
di distanza l’opera (e non l’autore come d’abitudine) viene festeggiata e nuovamente
interrogata, in un convegno che va a coincidere con l’abituale celebrazione del compleanno
di Svevo (19 dicembre). È quello che accade ai capolavori, la cui interpretazione, per statuto e ricchezza intrinseca, è inesauribile e per certi aspetti addirittura infinibile.